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(Nella specie la Corte ha confermato la sentenza di merito che in relazione advertisement una rapina aveva escluso l’attenuante avendo riscontrato soltanto il risarcimento del danno contro il patrimonio e non anche di quello fisico e morale cagionato alle persone sottoposte a violenza e minaccia). Cass. pen. sez. II 24 gennaio 2001 n. 702

Dalla disposizione censurata non discende, infatti, una totale “neutralizzazione” della circostanza attenuante del vizio parziale di mente, che il giudice dovrà comunque prendere in considerazione ai fini della commisurazione della sanzione.

Il termine è pari (in assenza di atti interruttivi) alla pena prevista for every ogni singolo reato, ma non può essere inferiore ai sei anni in caso di delitto e quattro anni in caso di contravvenzione.

Il requisito della violenza o minaccia che caratterizza il delitto di rapina, certamente può comportare una differenziazione in ordine al momento consumativo rispetto al furto. Mentre, infatti, con riferimento al furto, finchè la cosa non sia uscita dalla sfera di sorveglianza del possessore questi è ancora in grado di recuperarla, così facendo degradare la condotta di apprensione del bene a mero tentativo, al contrario, nella rapina, la modalità violenta o minacciosa dell’azione non lascia alla vittima alcuna possibilità di esercitare la sorveglianza sulla res. For each la consumazione del delitto di rapina è quindi sufficiente che la cosa sia passata sotto l’esclusivo potere dell’agente, essendone stata la vittima spossessata materialmente, così perdendo di fatto i relativi poteri di custodia e di disposizione fisica.

Quando la violenza esercitata for every assicurarsi il possesso della cosa oggetto del reato di rapina o l’impunità nei confronti di un pubblico ufficiale al fine di opporsi mentre compie un atto dell’ufficio eccede il fatto di percosse e volontariamente provoca lesioni personali si determina il concorso tra i delitti di rapina e resistenza e quello di lesioni e for every quest’ultimo sussiste l’aggravante della connessione teleologica a nulla rilevando che reato mezzo e reato fine siano integrati dalla stessa condotta materiale. Cass. pen. sez. II eighteen luglio 2005 n. 26435

La questione period sollevata dal Tribunale di Torino in una vicenda riguardante un’imputata di tentata rapina pluriaggravata. Durante il processo, è emerso che l’imputata soffriva di un disturbo schizoaffettivo, connesso anche all’uso di sostanze stupefacenti, con sintomi psicotici di tipo more info delirante e di alterazione dell’umore di tipo prevalentemente disforico.

three quater) se il fatto è commesso nei confronti di persona che si trovi nell’atto di fruire ovvero che abbia appena fruito dei servizi di istituti di credito, uffici postali o sportelli automatici adibiti al prelievo di denaro (six).

Ai fini della sussistenza del delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (in luogo di quello di estorsione) occorre che l’agente sia soggettivamente – pur se erroneamente – convinto dell’esistenza del proprio diritto e che detto diritto riceva astrattamente tutela giurisdizionale.

(In applicazione di tale principio la Corte ha ritenuto configurabile il reato di rapina impropria consumata e non tentata in relazione alla condotta dell’imputata che dopo aver conseguito anche se for every breve tempo il possesso della refurtiva la abbandonava sulla via della fuga). Cass. pen. sez. II 27 maggio 2015 n. 22098

L’elemento distintivo del delitto di rapina da quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone risiede nell’elemento soggettivo perché nel primo caso l’autore agisce al ne di procurare a sé o advert altri un profitto ingiusto nella consapevolezza che quanto pretende non gli spetta e non è giuridicamente azionabile mentre nell’altro agisce nella ragionevole opinione di esercitare un diritto con la coscienza che l’oggetto della pretesa click here gli competa.

Secondo il ricorrente, il quale cita a sostegno della tesi difensiva la dottrina prevalente e la giurisprudenza minoritaria della Corte di cassazione, il tentativo di rapina impropria sarebbe ipotizzabile solo quando la sottrazione della cosa si sia realizzata, dovendosi invece ritenere integrato il tentativo di furto, in concorso con altro reato contro la persona, quale minaccia o percosse, in mancanza di detto presupposto.

Ed, ancora, che il dolo volto solo alla sottrazione non potrebbe, in corso di opera, in seguito ad una condotta volta a garantirsi l’impunità, convertirsi nel dolo di rapina, anche impropria, che presupporrebbe una volontà rappresentativa fin dall’inizio di usare comunque violenza e minaccia anche dopo solo una sottrazione tentata. Ed infine, quanto alla ratio ed alle ragioni di politica criminale, si sottolinea il small disvalore giuridico-sociale della condotta di chi usi minaccia e violenza for each garantirsi solo l’impunità, senza aver sottratto nulla, dalla condotta di chi agisce con l’intento di sottrarre ad altri ed impossessarsi così della cosa altrui e di conseguenza, in aggiunta, di garantirsi l’impunità”.

Facciamo invece l’esempio in cui il malvivente si appropri del portafoglio della persona senza utilizzare alcuna violenza.

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